Calo udito dopo il raffreddore

Spesso un semplice accumulo di catarro in seguito ad un banale raffreddore può provocare un calo d’udito.

Autunno, inverno e primavera sono le stagioni in cui si può facilmente incappare in un banale raffreddore o in quella forma di otite, clinicamente definita catarrale, che comporta l’accumulo di catarro nel condotto uditivo. Il calo dell’udito dopo il raffreddore è una condizione di per sé abbastanza comune e priva di conseguenze, ma ad ogni modo poco gradevole a causa della sua lunga durata. Analizziamone insieme origini e rimedi.

Perché si può verificare un calo dell’udito dopo il raffreddore

Con l’accumulo di catarro nelle vie respiratorie superiori, condizione che si verifica anche in occasione di un semplice raffreddore, è possibile che la mucosa della cavità nasale e della faringe, nonché l’apertura della tromba di Eustachio, siano oggetto di infiammazione. Si parla, in tal caso, di raffreddore e di otite catarrale. Al fine di evitare sgradevoli complicazioni, è indispensabile evitare di soffiarsi il naso in modo eccessivamente violento. Così facendo, si ostacola, infatti, l’ingresso nella cavità timpanica di virus e batteri che potrebbero infiammare le mucose, provocando la chiusura parziale o totale dell’apertura che si collega alla tromba di Eustachio ed ostacolando la ventilazione della cavità timpanica. E’ questo il processo che si colloca all’origine del calo dell’udito dopo il raffreddore.

Rimedi classici e alternativi per il calo dell’udito post-raffreddore

Il calo dell’udito dopo il raffreddore o in seguito ad otite catarrale è un’evenienza abbastanza comune, destinata a rientrare nei normali parametri nel giro di circa due settimane. Tuttavia, è opportuno rivolgersi ad un medico specialista otorinolaringoiatra che, dopo un’attenta visita, possa prescrivere un’adeguata terapia, solitamente a base di antibiotici e/o cortisonici. Anche l’omeopatia, con i suoi rimedi naturali, può venire in soccorso in caso di calo dell’udito dopo raffreddore. L’utilizzo della Pulsatilla, da applicare direttamente in loco, soprattutto quando l’orecchio si presenta rosso e gonfio, è risultato molto efficace. Silicea e Chamomilla svolgono un’azione molto simile alla Pulsatilla, caratterizzandosi inoltre per una funzione antidolorifica.

Fonte: Amplifon.com

Come scegliere gli apparecchi acustici

Come scegliere gli apparecchi acustici

La prima cosa che ci viene in mente quando scopriamo di avere una perdita uditiva da trattare con l’utilizzo di un ausilio audiologico è come scegliere gli apparecchi acustici da acquistare.

Si tratta, indubbiamente, di dispositivi che non tutti conoscono se non ne hanno già fatto uso, per questo una piccola guida può essere utili a chi si approccia a questi per la prima volta.

Esistono tre gruppi, o famiglie, di apparecchi acustici, all’interno delle quali, poi, vi sono diverse marche, forme e modelli, distinte in base alle loro funzionalità e dimensioni.

  • Gli apparecchi acustici retroauricolari (BTE) sono costituiti da un involucro di plastica rigido che va indossato nella parte retrostante il padiglione auricolare, collegato a una chiocciola in plastica mediante un sottile tubicino che si inserisce all’interno dell’orecchio esterno. Le parti elettroniche del dispositivo, dunque, sono posizionate dietro l’orecchio e questa è la tipologia di apparecchio acustico più diffusa e trasversale. Può essere indossato, infatti, da persone che hanno una ipoacusia da lieve a profonda.
  • Gli apparecchi acustici endoauricolari (ITE), invece, sono quelli che si inseriscono direttamente all’interno dell’orecchio esterno e per questo motivo vengono realizzati su misura in base alla sua conformazione. Esistono in diversi modelli e dimensioni e sono ideali per le perdite uditive da moderate a severe. Naturalmente questi La custodia dei componenti elettronici è in plastica dura.
  • Gli apparecchi acustici in canale (ITC e CIC), infine, sono quelli di ultima generazione: anch’essi su misura si inseriscono proprio all’interno del canale uditivo e ciò li rende quasi invisibili dall’esterno, perché integrano funzioni sofisticate in dimensioni piccolissime, rispetto alle dimensioni di qualunque altro ausilio audilogico. Per la loro dimensione ridotta, tuttavia, di solito non sono raccomandati per i bambini molto piccoli o per le persone perdita di udito grave o profonda.

Naturalmente, conoscere questi diversi modelli non equivale a saperli scegliere, in quanto è sempre compito dell’audioprotesista stabilire, in base alle esigenze del paziente e alla sua perdita uditiva, qual è l’apparecchio acustico più giusto per lui.

È fondamentale, però, quando si valuta la possibilità di acquistare un apparecchio acustico, sapere cosa chiedere e cosa aspettarsi. Ecco un piccolo elenco di quesiti che sarebbe giusto sottoporre allo specialista al momento del consulto.

  • Quali funzionalità sarebbero più utili per me?
  • Qual è il costo totale dell’apparecchio acustico? I vantaggi delle tecnologie più recenti superano i costi più elevati?
  • C’è un periodo di prova per testare gli apparecchi acustici? (La maggior parte dei produttori consente un periodo di prova di 30-60 giorni durante il quale gli aiuti possono essere restituiti per un rimborso.)
  • Quanto tempo dura la garanzia? Può essere estesa? La garanzia copre le future manutenzioni e riparazioni?
  • Mi sarà garantita assistenza futura sul dispositivo e potrò tornare per effettuare nuove regolazioni?
  • In che modo mi consiglia di utilizzarli?

Queste poche ma essenziali informazioni saranno sufficienti ad effettuare l’acquisto degli apparecchi acustici in modo più consapevole e con la certezza che lo specialista ci affiancherà nel nostro processo di adattamento.

Cosa Fare Col Prurito Alle Orecchie?

Il prurito alle orecchie è una fastidiosa quanto irrefrenabile sensazione di voler grattare il condotto uditivo che può interessare una o entrambe le orecchie. Il primo istinto è di voler infilare qualunque cosa nell’orecchio e finalmente grattarsi, un comportamento sbagliatissimo. Bisogna chiarire che il prurito alle orecchie, o a un solo orecchio, non è una patologia ma un sintomo e solo la visita da uno specialista può accertare la causa all’origine della voglia di grattarsi l’interno dell’orecchio. Ci sono dei palliativi in grado di donare sollievo dal prurito ma solo risolvendo il disturbo che l’ha causato lo si può eliminare del tutto.

Da cosa è causato il prurito alle orecchie?

All’origine del prurito alle orecchie possono esserci diversi fattori scatenanti, di natura più o meno lieve. Una delle cause più frequenti è un’infezione, accompagnata solitamente da infiammazione, ossia dal gonfiore e dall’arrossamento dell’orecchio. Le infezioni all’orecchio più comuni sono le otiti esterne, anche note come otiti del nuotatore (perché causate dalla stagnazione dell’acqua nell’orecchio), oppure il mal di gola, la varicella o le micosi; ma per accertare e curare uno di questi disturbi è necessaria una visita otorinolaringoiatra. Altre origini del prurito alle orecchie possono essere le desquamazioni dovute agli eczemi; possono essere causati da allergie scatenate dall’uso di determinati cosmetici, detergenti o dai materiali dei bijoux da orecchio.

Come alleviare il fastidio?

Una volta accertata la patologia che ha dato origine al prurito alle orecchie, si può procedere alla relativa strada per la guarigione. Contro le infiammazioni da infezione, occorre eliminare il disturbo che l’ha causata e, dietro suggerimento di uno specialista, per l’orecchio potrebbero rivelarsi utili delle creme cortisoniche o antifungine oppure rimediare all’allergia con degli antistaminici. Rimedio naturale per trovare sollievo dalla voglia di grattarsi? Instillare con un contagocce una soluzione a temperatura ambiente di olio di oliva o di aloe vera, che doneranno un piacevole alleviamento dall’insopportabile prurito.

Udito: cosa fare se di colpo non si sente più

Che cos’è la sordità improvvisa

La sordità improvvisa è una perdita di udito di tipo percettivo totale o parziale, che insorge all’improvviso e di solito colpisce un solo orecchio. Rappresenta sempre un’urgenza medica e va trattata entro 72 ore dalla sua comparsa. La sordità improvvisa idiopatica (ovvero da cause sconosciute) è caratterizzata da una perdita uditiva di almeno 30 decibel, in tre frequenze diverse contigue, che si sviluppa in un periodo di 72 ore.

Per ipoacusia si intende la diminuzione della capacità uditiva per qualunque causa. Le ipoacusie possono essere distinte in:
– trasmissive; l’apparato di trasmissione, cioè orecchio esterno o medio, risulta compromesso (per esempio per un tappo di cerume) e di conseguenza il suono arriva attenuato all’orecchio interno.
– Percettive; il problema risiede a livello dell’orecchio interno (coclea, nervo acustico, vie acustiche centrali) che non riesce più a trasformare le vibrazioni sonore in impulsi nervosi corretti. La sordità improvvisa fa parte di questo secondo gruppo.

I sintomi

Nella maggior parte dei casi, l’ ipoacusia improvvisa interessa un solo lato (unilaterale) e può essere accompagnata da altri sintomi, tra cui:

– sensazione di avere un orecchio tappato.
– Ronzio auricolare (acufeni).
– Vertigini (indicative di un probabile danno importante).

Le cause

Nella maggior parte dei casi l’origine della sordità improvvisa rimane sconosciuta, tuttavia talvolta potrebbe essere collegata a:

– danni della microcircolazione dell’orecchio interno;
– infezioni virali (in particolare da Herpes zoster);
– malattie autoimmuni;
– eventi traumatici che possono portare a rotture della membrana interna della coclea;
– attivazione di processi di stress cellulare nella coclea.

In tutti i casi si rileva un’atrofia (consumo) delle ciglia dell’organo del Corti, una parte dell’orecchio interno che si trova dentro la coclea.

La diagnosi

In presenza di una perdita uditiva improvvisa, è sempre fondamentale un controllo tempestivo. Trattandosi di un’urgenza, si raccomanda di andare al Pronto soccorso il giorno stesso in cui compare la perdita uditiva.
La diagnosi prevede innanzitutto un’attenta valutazione della storia recente del paziente (viaggi aerei, immersioni, traumi o infezioni recenti, ecc.) e l’esame obiettivo con l’esecuzione di due semplici test complementari l’uno all’altro (prove di Rinne e di Weber, vedi schede 5 e 6).
Il passo successivo è eseguire l’impedenziometria e l’audiometria tonale e vocale.
In linea generale è importante escludere che la sordità improvvisa sia legata ad altre cause (otite esterna, tappo di cerume, otite media, Herpes zoster, fistole perilinfatiche, assunzione di farmaci ototossici, sindrome di Meniere, ecc.), ricorrendo nei casi dubbi anche ad altre indagini.

Le cure

In circa il 65 per cento dei casi, la sordità improvvisa idiopatica regredisce spontaneamente. Un trattamento tempestivo, entro 72 ore dall’inizio dei sintomi, è comunque fortemente raccomandato per ridurre il rischio di danni permanenti.

fonte : www.corriere.it

I rimedi per eliminare il catarro dalle orecchie nei bambini

Un ambiente correttamente umidificato ed un maggiore apporto di liquidi sono tra i principali rimedi per eliminare il catarro dalle orecchie.

Come identificare la presenza di catarro nelle orecchie dei bambini

Le alterazioni della mucosa dell’orecchio medio sono quelle tipiche dell’infiammazione con arrossamento, sfaldamento dell’epitelio ed essudato sieroso che spesso si raccoglie in piccole quantità, senza occupare totalmente la cassa del timpano. La presenza di catarro nell’orecchio medio determina una sensazione di pienezza auricolare, riduzione della capacità uditiva, autofonia, e acufeni. Normalmente non è presente febbre.

La causa principale della presenza del catarro nelle orecchie sono le otiti catarrali, da ricondurre all’azione di batteri o virus sostenuti spesso da fattori soggettivi (età, stato immunitario) e fattori locali (particolare conformazione dell’orecchio medio, ipertrofia adenoidea, struttura della tuba di Eustachio, diatesi allergica, malformazioni del palato).

La visita specialistica assume primaria importanza, in quanto alcune forme possono decorrere in maniera asintomatica e, oltre al possibile danno uditivo, il bambino può andare incontro a una riduzione o ritardo dell’apprendimento scolastico.

Sarà compito del medico, dopo la visita, effettuare la diagnosi con conseguente terapia. L’accertamento si avvale della visione diretta del condotto uditivo e della membrana del timpano (otoscopia) che può apparire arrossata e retratta, e dell’esecuzione di esami strumentali (audiometria e timpanometria) che confermano la presenza di catarro.

Catarro nelle orecchie dei bambini: come eliminarlo

Per la terapia si ricorre all’utilizzo di mucolitici per via generale, immunomodulatori, vaccini anticatarrali e antiallergici. Lavaggi nasali con soluzione fisiologica o con acqua di mare sterile facilitano la respirazione nasale e l’areazione dell’orecchio medio. La terapia aerosolica con mucolitici e cortisonici specifici, che si può effettuare a casa con macchine a uso domestico, può facilitare il drenaggio del catarro e liberare l’orecchio medio e la tuba. Solo in particolari condizioni (febbre, dolore intenso o sospetto di trasformazione in otite purulenta) si ricorre all’uso di antibiotici da utilizzare per almeno una settimana.

In caso di persistenza del catarro, la terapia termale trova indicazione primaria ripristinando la permeabilità tubarica e il trofismo della mucosa. La crenoterapia modifica in modo favorevole le condizioni tissutali e umorali di questi stati infiammatori o disreattivi acuti, cronici o recidivanti della mucosa rinofaringea, della tuba e dell’orecchio medio. Le acque termali che trovano corretta applicazione nella terapia del distretto otorinolaringoiatrico, sono principalmente le sulfuree che esplicano un’azione anticatarrale, antisettica, antiflogistica oltre ad una azione antiallergica. Le insufflazioni endotubariche o il politzer, eseguite mediante semplicissimo cateterismo tubarico, si basano sullo stesso principio dell’humage (gas sulfureo liberato dal gorgogliamento di aria nell’acqua termale). Lo scopo è quello di ripristinare la pervietà della tuba ostruita da muco, liberare l’orecchio medio dal catarro e ripristinare la pressione nell’orecchio medio, che deve essere in equilibrio con la pressione esterna. L’insufflazione è di solito preceduta dalla inalazione caldo-umida e seguita da aereosol e nebulizzazioni, sempre con acqua termale solfurea.

Nei casi di fallimento di tutte le opzioni mediche, l’adenotomia talvolta associata a tonsillectomia, in caso di evidente ipertrofia adenoidea, può determinare una risoluzione del problema.
Controversa invece è la paracentesi evacuativa – una procedura medico-chirurgica che consiste nella perforazione con un ago od un trequarti, di cavità organiche ripiene di essudato e trasudato – seguita da apposizione di drenaggio trans timpanico, sia per l’evoluzione spontanea benigna e il miglioramento netto verso la pubertà dell’otite media catarrale, sia per la frequenza di insuccessi di tale pratica chirurgica.

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come pulire le orecchie ai bambini

Pulire le orecchie ai bambini: ecco come fare

Spesso le mamme si preoccupano quando vedono accumuli di cerume nelle orecchie dei propri bambini, perché lo considerano indice di sporco. In verità il cerume, negli adulti come nei bambini, è un meccanismo di difesa naturale che lubrifica e protegge l’orecchio facendo sì che la sporcizia non entri nel canale uditivo: non è quindi sintomo di scarsa igiene, ma piuttosto uno dei tanti sistemi di protezione che il nostro organismo attiva per impedire l’insorgere di germi e infezioni. Il cerume dei bambini, poi, è molto morbido e tende a uscire dall’orecchio con grande facilità.

Gli accumuli di cerume quindi, lievi o moderati che siano, sono da considerarsi comuni nei bambini di tutte le età e non devono destare troppa preoccupazione; se però per un fattore estetico si ritiene opportuno pulire l’orecchio del bambino, allora è importante è procedere con manovre di pulizia moderate e non invasive. Vediamole nel dettaglio.

I bastoncini per le orecchie si dovrebbero usare soltanto per pulire il padiglione auricolare esterno: usarli per pulire l’orecchio in profondità non è una buona idea perché così non solo si rischia di spingere il cerume più in profondità, ma addirittura di perforare il timpano.

Un panno o un asciugamano sono quindi molto più indicati allo scopo: è sufficiente lavare l’orecchio del bambino con un po’ di acqua e sapone delicato e asciugare con delicatezza, senza esercitare troppa pressione. Meglio evitare di usare fazzoletti di carta: un pezzetto potrebbe staccarsi e finire nel condotto uditivo.

Anche il momento del bagnetto offre un’ottima occasione per pulire le orecchie del bimbo: basterà usare una piccola quantità di shampoo o di bagnoschiuma, sempre molto delicati, e procedere al lavaggio. Promosse anche le gocce auricolari: aiutano a lubrificare l’orecchio e facilitano la fuoriuscita del cerume.

Da evitare invece i coni di cera: la loro efficacia è tuttora oggetto di discussione tra gli esperti, senza contare il rischio di ustioni se non li usa con accortezza.

Consulenza professionale per l’udito per bambini

Un udito sano è enormemente importante proprio per i bambini perché durante il tempo della crescita vengono messi i fondamenti per lo sviluppo seguente. Nei primi anni, il bambino impara le basi della comunicazione umana, si appropria di conoscenze e inizia a pensare autonomamente. In questa importante fase, l’udito è indispensabile per il processo di apprendimento. Sono le orecchie che creano il collegamento con l’ambiente e influenzano la percezione del bambino. Un buon udito è decisivo per la vita futura.

Così come negli adulti, anche nei bambini non è sempre facile riconoscere le menomazioni dell’udito. Ci sono bambini che compensano abilmente la carenza con la loro intelligenza e capacità di adattamento. Un trattamento precoce aumenta le possibilità di successo. Se si sospetta un’ipoacusia, è quindi importante rivolgersi immediatamente a uno specialista con un’ulteriore formazione specifica per i bambini. Nei nostri centri offriamo una consulenza competente e gratuita da parte di un audioprotesista infantile.

Estate e udito: consigli utili per proteggere le tue orecchie e i tuoi apparecchi acustici

L’estate è finalmente arrivata e con lei giornate soleggiate, il clima caldo e la maggiore umidità. Per difenderci dal caldo cerchiamo ombra e beviamo molta più acqua per idratarci. Usiamo creme per proteggerci dai raggi solari e dalle fastidiosissime zanzare.

Ma facciamo anche qualcosa per proteggere il nostro udito?

In questo periodo dell’anno, alcune patologie come l’orecchio del nuotatore e l’otite hanno una maggiore incidenza, visto che siamo più spesso esposti ad acqua fredda e umidità che le causano.

Per prevenire queste patologie, l’ideale è usare i comuni tappi per le orecchie, la soluzione meno costosa e facile da trovare. I tappi possono essere una buona protezione anche in occasioni di concerti all’aperto o discoteche e soprattutto durante i giochi pirotecnici che allietano la maggior parte delle feste patronali estive.

Anche gli apparecchi acustici sono a rischio durante il periodo estivo.

Se li indossi, è possibile che si verifichino problemi di elettricità statica se all’esterno è umido. L’umidità può entrare nelle aperture degli apparecchi acustici più facilmente dei liquidi, determinando un mal funzionamento degli stessi.

Gli apparecchi acustici si possono danneggiare se esposti al calore, al sudore e all’acqua. Anche i bruschi cambiamenti di temperatura possono causare condensa che compromette il corretto funzionamento dei dispositivi audioprotesici.

E’ consigliato quindi l’utilizzo delle custodie e delle asciugatrici elettroniche per salvaguardarne il corretto funzionamento.

Diversi produttori stanno attualmente utilizzando una forma di nano-rivestimento che ricopre sia i componenti interni, che il dispositivo esterno per protegge l’intero apparecchio dall’umidità. Agisce come repellente al liquido e aiuta a mantenere la funzionalità dei dispositivi.

I danni possono provocare una qualità del suono distorta o debole, una durata della batteria ridotta e una funzionalità intermittente.

Consigli Utili

 

E’ consigliato soprattutto nel periodo estivo togliere gli apparecchi acustici quando ti alleni all’aperto, se piove o se il clima è estremamente caldo.

Di notte, apri lo sportello della batteria per eliminare l’umidità.

Quando non li indossi, conservali in una custodia protettiva adatta, lontano dalla luce solare diretta e evita di lasciarli in luoghi umidi o eccessivamente caldi come il cruscotto dell’auto.

Rimuovi gli apparecchi acustici prima di fare la doccia, nuotare o qualsiasi attività in cui potrebbero bagnarsi; anche la crema solare che contiene oli, li può danneggiare. Quindi applica lozioni o spray solo prima di indossare gli apparecchi acustici e assicurarsi che siano completamente assorbiti e asciutti prima di usarli nuovamente.

 

L’estate dovrebbe essere divertente e non stressante.

Se segui i nostri suggerimenti trascorrerai un’estate senza preoccupazioni, piena di suoni e sole.

 

pulizia apparecchi acustici

Come prendersi cura degli apparecchi acustici in vacanza

Per qualcuno è ancora presto, altri sono già partiti per le loro vacanze estive, ma non c’è dubbio che con le temperatura altissime di quest’anno in molti scelgano anche solo nel weekend di recarsi al mare e in piscina. Ma per chi indossa apparecchi acustici in vacanza è importante ricordare di fare attenzione alla loro manutenzione, affinché le giornate sulla spiaggia o i viaggi in auto non danneggino il dispositivo.

Ecco, quindi, alcuni consigli molto utili per la manutenzione e cura degli apparecchi acustici in vacanza, in tutte le situazioni in cui ci si può trovare.

Apparecchi acustici al mare

Apparecchi acustici al mare

La prima cosa da evitare quando si è al mare con gli apparecchi acustici è che la sabbia entri all’interno del dispositivo. Questa, infatti, potrebbe ostruire componenti come il microfono o il tubo, provocando danni anche permanenti alla protesi acustica. È opportuno evitare di toccare l’apparecchio acustico quando si hanno le mani sporche di sabbia, e soprattutto non riporlo all’interno di una borsa insieme ai teli da mare o altre accessori che abbiamo portato in spiaggia.

Un altro pericolo per il nostro dispositivo è costituito dagli spray protettivi o abbronzanti: qualunque sostanza vaporizzata potrebbe entrare all’interno dell’apparecchio acustico e danneggiarlo, dunque, è consigliabile rimuoverlo prima di spruzzare qualsiasi cosa sul nostro corpo, specialmente se sul viso o tra i capelli.

Infine, come sappiamo, è sempre importante che gli apparecchi acustici non entrino in contatto con l’acqua, ma al mare, con l’acqua salata, il pericolo è ancora maggiore. Se questa entra all’interno dell’apparecchio acustico, infatti, anche una volta asciugata, lascia all’interno dei cristalli impossibili da rimuovere e, dunque, danneggia l’apparecchio acustico in modo permanente.

Apparecchi acustici in piscina

Apparecchi acustici in piscinaAnche la piscina è uno dei luoghi più affollati durante la stagione estiva. Qui, valgono le stesse regole esposte per il mare, ma ci sono alcune altre accortezze da considerare.

Innanzitutto, qui il pericolo di contatto con l’acqua è ancora maggiore, perciò è sempre preferibile scegliere una postazione lontana dal bordo piscina o dalle docce, per tenerci al riparo dagli schizzi d’acqua provocati dagli altri bagnanti.

Inoltre, è opportuno munirsi di un contenitore per apparecchi acustici, in modo da poterlo lasciare sotto l’ombrellone o in borsa, sicuri che esso sia al riparo dall’acqua ma anche dalla luce solare.

Apparecchi acustici in viaggio

Apparecchi acustici in viaggioChe sia per raggiungere la spiaggia, la piscina o un’altra meta vacanziera, i viaggi in auto, treno o aereo caratterizzano la stagione estiva.

Le persone che indossano apparecchi acustici, però, dovrebbero ricordare questi utili consigli per il viaggio, sufficienti a consentirgli di viaggiare serenamente.

-Munirsi di batterie di riserva per essere sicuri di non restare senza; sono ammesse nel bagaglio a mano, dunque non c’è da preoccuparsi di portarle in aereo.

-Portare con sé anche il kit per la pulizia e asciugatura degli apparecchi acustici, perché le diverse attività vacanziere potrebbero richiedere una manutenzione più accurata e frequente.

-Prima di qualsiasi partenza, è anche una buona abitudine quella di recarsi dal proprio audioprotesista per effettuare una revisione preventiva ed essere certi di partire con il dispositivo perfettamente funzionante.

-Durante il volo in aereo la maggior parte delle compagnie aeree consente di tenere acceso il dispositivo, anche se è predisposto per la connessione wireless. Per qualsiasi domanda, però, è preferibile contattare la compagnia di viaggio in anticipo.

-Anche durante i passaggi alla sicurezza è possibile continuare a indossare gli apparecchi acustici. I componenti dei dispositivi di ultima generazione sono talmente piccoli che in genere non vengono visualizzati da un rilevatore di metalli.

Fonte: http://www.specialistidelludito.it/

Le differenze tra amplificatore ed apparecchio acustico

Spesso quando si parla di ausili acustici, si commette l’errore di pensare che amplificatore ed apparecchio acustico siano due strumenti dotati delle stesse funzioni, ma non è così.

L’amplificatore acustico

L’unica funzione dell’amplificatore acustico è quella di “amplificare il suono” e lo fa in maniera assolutamente indiscriminata, senza tenere conto del grado di sordità della persona che lo utilizza e della tipologia di suono. L’amplificatore acustico, infatti, si limita soltanto ad alzare o abbassare qualsiasi tipo di suono, dalle parole ai rumori, proprio come fa una televisione o uno stereo. In questo modo, l’amplificatore, se indossato a lungo, anziché migliorare l’udito rischia di danneggiarlo seriamente. Infatti, i tempi di utilizzo consigliati dalle case produttrici è di qualche ora.

L’apparecchio acustico

L’apparecchio acustico, invece, funziona in maniera differente perché si può indossare praticamente tutta la giornata ed è un ausilio programmato tramite PC da un audioprotesista, il quale tiene in considerazione diversi fattori: tipologia e grado di perdita uditiva, stile di vita del paziente e anatomia dell’orecchio. L’amplificazione con l’apparecchio acustico, avviene solo quando c’è bisogno, quindi durante le conversazioni potrebbero essere enfatizzate le parole, mentre i rumori di fondo, soprattutto i più fastidiosi, vengono smorzati. Con l’utilizzo dell’apparecchio acustico si entra in un percorso di riabilitazione uditiva, dove pian piano si riacquisisce la possibilità di percepire i suoni perduti.

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