Allergia primaverile e calo d’udito
Con l’arrivo della primavera e il clima più mite, arriva, purtroppo, anche l’allergia primaverile!
I sintomi più comuni sono: raffreddore, congestione nasale, cefalea, prurito e dolore al naso, alla gola e anche alle orecchie.
Questi sintomi variano di intensità in base a differenti fattori:
- l’eta (le allergie ai pollini, infatti, iniziano a manifestarsi in modo più intenso durante l’adolescenza);
- periodi di fioritura della pianta a cui si è intolleranti oltre che ai tempi e alle modalità di esposizione al polline.
La manifestazione clinica più frequente dell’allergia primaverile è ovviamente l’ostruzione nasale; e questa, come sappiamo, si ripercuote inevitabilmente sull’apparato uditivo, infatti, in caso di rinite allergica, si manifestano spesso anche otalgia (dolore alle orecchie) e cali d’udito.
Anche se l’immunoterapia ha fatto progressi, non esiste ancora una cura definitiva per l’ allergia primaverile: esistono solo farmaci e rimedi sufficienti ad alleviare i possibili fastidi.
7 Consigli utili per limitare i sintomi dell’allergia primaverile
Oltre all’utilizzo dei farmaci e antistaminici idonei, gli esperti consigliano di:
- evitare di tenere fiori freschi in casa;
- chiudere quando possibile porte e finestre;
- non fumare e non respirare fumo passivo
- fare spesso la doccia e lo shampoo, per eliminare i pollini dal corpo e dai capelli;
- pulire di frequente i filtri del condizionatore in auto e settare il riciclo aria interna;
- indossare occhiali da sole abbastanza grandi da proteggere degli occhi;
- evitare di recarsi in zone particolarmente erbose, boscose o dove si stanno compiendo lavori di giardinaggio;
I micronutrienti contro la perdita dell’udito!
Dieta ricca di folati
L’American Academy of Otolaryngology-Head and Neck Surgery Foundation consiglia una dieta ricca di folati e sali di acido folico (uova, cereali integrali, legumi, spinaci, broccoli e insalata sono gli alimenti più ricchi di queste sostanze), elementi che aiutano a mantenere bassi i livelli nel sangue di omocisteina, un metabolita della coagulazione che – a livelli elevati – può causare trombi o emboli all’orecchio.
Musicoterapia e sordità infantile
Musicoterapia e Sordità nei bambini
L’approcio di una persona sorda all’esperienza del suono è necessariamente una esperienza multisensoriale. Il soggetto sordo codifica gli stimoli percepiti sulla base di quattro vie sensoriali attive, e lo stimolo comunemente categorizzato come ‘uditivo’ viene trasdotto a livello tattile in termini pressori, oppure a livello visivo, in termini di frequenze di articolazione di sequenze segniche.
I sordi sono fortemente attratti dai suoni. Per quanto possa apparire strano i sordi insegnano in che cosa consiste l’ascolto. Per esempio i sordi insegnano che non è vero che noi sentiamo soltanto con le orecchie, ma bisogna avere una grande apertura per lasciarsi guidare dalle persone sorde in una nuova dimensione dell’ascolto. Ogni percepire è un evento soggettivo legato alle caratteristiche di ogni persona, al momento, alla relazione che si stabilisce fra le persone.
La Musicoterapia affianca la terapia logopedica per avvicinare il bambino sordo alle emozioni che il mondo sonoro gli offre e affascinarlo con novità sonoro-percettive. Il suono, inteso come vibrazioni, entra in “risonanza” con la musicalità del piccolo paziente e ottiene risposte da lui attraverso continue “provocazioni” sonore.
Nell’ambito del progetto musicoterapico, il paziente impara a cogliere la differenza tra la presenza o l’assenza del suono, a coglierne le differenze, a riconoscere le fonti sonore, il significato dei suoni e dei rumori, a modulare la propria voce attraverso il canto, a trovare la giusta intonazione, ritmo, musicalità.
Nella terapia sonora si segue una progressione di obiettivi che vanno dalla detenzione del suono alla discriminazione dei parametri sonori quali l’altezza, la durata, il timbro e l’intensità; si prosegue con l’ identificazione della sorgente sonora e con il riconoscimento dei timbri.
Molta importanza assumono vocalizzi, canzoncine e filastrocche, al fine di sviluppare correttamente tutti i parametri della voce e, quindi, far acquisire al bambino una buona impostazione vocale.
L’ascolto musicale segue di pari passo la produzione dei suoni, poiché il bambino ipoacusico impara ad aver fiducia nelle proprie possibilità espressive e percettive.
perdita udito negli anziani, cambio di personalità
I dati arrivano da uno studio svedese che ha preso in esame 400 persone, di età compresa tra gli ottanta e i novant’anni, per un periodo di sei anni. Ogni due anni, gli anziani venivano valutati in termini fisici e mentali, come pure sugli aspetti della personalità, come estroversione e stabilità emotiva.Leggi tutto
Perdita di udito nei bambini
In Italia circa un bambino su mille è colpito da sordità prima della nascita o comunque durante il periodo di apprendimento del linguaggio, con severe conseguenze a carico della comunicazione verbale e con inevitabili ricadute sull’equilibrio psicologico, sulla vita scolastica e in generale sull’inserimento sociale.Leggi tutto